* ESERCIZI SPIRITUALI PER FIDANZATI E SPOSI SUL CANTICO DEI CANTICI

 Cari amici, Maggio è anche il mese di molti matrimoni, di prime comunioni ecc.…e allora ho pensato di invitarvi ad affidare a Maria,  i fidanzati che si stanno preparando al matrimonio, le famiglie serene che riscoprono Gesù  in occasione dei sacramenti dei loro figli e le famiglie che si trovano in difficoltà di vario tipo… Proprio per loro In questi ultimi giorni di maggio (dal 20 al 22 e dal 27 al 29) Villa S. Biagio organizza due turni di esercizi spirituali. Vi chiedo una speciale preghiera…mentre  volentieri vi faccio  partecipi di qualche pensiero sul quale vogliamo pregare e riflettere…

Prenotarsi: 0721.823175  d.alesiani@virgilio.itwww.donvincenzoalesiani.it

IL CANTICO  DEI CANTICI

 

  

   PREMESSE:

  1. Una breve composizione di 117 versi. Si celebra l’amore in tutte le sue forme: coniugale, amicale, parentale, sofferente, spezzato dalla vedovanza, tradito, ritrovato, consacrato…E’ un inno primaverile. 
  2. LE INTERPRETAZIONI: Due serie : una naturalistica e l’altra mistica. Oggi si tende a non separarle ma a leggere una dentro l’altra.  Rabbi Akiba: “Tutti gli scritti sono santi ma il CDC è il santo dei santiChouraqui: parla di 3 parti: Genesi dell’amore (Cfr. Esodo…)  Crisi dell’amore (cfr. Esilio) Ritrovamento dell’amore( Ritorno dall’esilio: ponimi come sigillo)
  3.  Forse non bisogna chiedersi se è un poema di amore umano o di celebrazione mistica dell’amore di Dio: in ogni autentico amore umano c’è una scintilla dell’amore di Dio. Nel CDC non c’è mai il nome di Dio:  si parla di lui proprio parlando di amore, perché “DIO E’ AMORE” (1GV 4)
  4. 

Introduzione

La sposa parla allo sposo assente ma presentissimo…Il rapporto viene vissuto con tutto la propria complessa realtà:  piano fisico,  psicologico,  Spirituale: STANZE DEL TEMPIO…

  • Mi baci con i baci della sua bocca!   Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino. 3  Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi,  profumo olezzante è il tuo nome, per questo le giovinette ti amano. 4  Attirami dietro a te, corriamo!  MI introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo per te, ricorderemo le tue tenerezze più del vino.  A ragione ti amano!

 

 + ESERCIZI SS MAGGIO 2011

  • DECALOGO DELLA CARITÀ CONIUGALE E FAMILIARE
  1.  Rispetta la persona dell’altro come mistero.
  2. Sforzati sempre di capire le ragioni dell’altro.
  3. Prendi sempre l’iniziativa nel perdonare e nel donare.
  4. Non aspettare che sia l’altro a fare il primo passo.
  5. Sii trasparente con l’altro e ringrazialo della sua trasparenza con te.
  6. Sappi ascoltare l’altro sempre senza alibi per chiuderti in te stesso.
  7. Rispetta i figli come persone libere.
  8. Da ai tuoi figli ragioni di vita e di speranza.
  9. Lasciati mettere in discussione dalle attese dei figli
  10. Chiedi ogni giorno a Dio un amore più grande e sforzati di essere per l’altro e per i figli dono e testimonianza.  Mons. Bruno Forte

 PREGHIAMO: PADRE NOSTRO…AVE MARIA…GLORIA

BISOGNO  DI  LUCE:  CHIEDIAMOLA   ALLO  SPIRITO  SANTO

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. 

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni,  vieni, luce dei cuori .

Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,  nella calura, riparo, nel pianto, conforto. 

O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch’è sviato. 

Dona ai tuoi fedeli  che solo in te confidano i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. AMEN 

Allego  sintesi di scritti che possono far pensare…  

 + BELLEZZA DEL MATRIMONIO -LETTERA AI FIGLI (GUZZI)

+ L E T T E R A D’AMORE

+ DECALOGO per il papà

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GIOVANI:  RITIRO DI PRIMAVERA  29 APRILE – 1  MAGGIO 2011

    Cari amici,  voglio farvi partecipi  del RITIRO  PER GIOVANI  – Ritiro  di primavera che in questi giorni si sta svolgendo a VILLA S.  BIAGIO. Il titolo scelto dai giovani stessi è:  PUNTA IN ALTO… Non vi pare che è tutto un programma e …lascia ben sperare? 

  PUNTA IN ALTO…

CHIAMATI A GUARDARE IN ALTO…(OSEA)

Abbiamo preso come riferimento biblico il Profeta Osea…e la sua sofferta esperienza affettiva…eccovi qualche spunto per farvi venire l’appetito… e pregare per questi giovani

  • Osea si presenta… proviamo a intervistarlo…vediamo se riesce a mettersi in linea con noi… 2.700 anni non sono pochi ma…c’è un filo rosso che ci unisce – il tema dell’amore …forse riusciamo a metterci in contatto. Il profeta Osea predica nel regno d’Israele poco prima che la sua capitale, Samaria, venga conquistata dagli Assiri nel 721 a.C. …
  • PIEDE IN DUE STAFFE?…  Politicamente e Religiosamente la gente ha  un comportamento ambiguo…
  • PROBLEMA AFFETTIVO?  Osea deve fare il Profeta anche se sta vivendo una vicenda drammatica nelle sue relazioni con una sposa infedele. Deve capire che questa vicenda personale  fa parte della sua vocazione di profeta … come lui ha sposato una donna che si è rivelata infedele, così il popolo di Dio si è mostrato infedele verso il suo Signore (capitoli 1-3).
  • IL TEMA DELL’AMORE. Puntiamo in alto o… razzoliamo per  terra? Il tema più gettonato …Col risultato di renderlo sempre più fragile e ambiguo. Ognuno gli dà il significato che vuole.  E nella vita continuiamo a costruire  (e distruggere…) amori stagionali, come bambini che giocano coi castelli di sabbia. Ma l’amore forte e fedele esiste? E’ ancora un valore?  Come si fa a maturare affettivamente? 
  • AD AMARE SI IMPARA? Come si impara a guidare. Saliresti in macchina con uno che sfoggia una Ferrari ma che non ha la patente o è ubriaco fradicio?   Per guidare la macchina…la patente. Stai prendendo la Patente per…amare? A che punto sei? A quale scuola di amore ti sei iscritto? E’ seria e affidabile? 
  •  IN ASCOLTO DI OSEA Os. 11,1ss: Dio con noi?  Un  Papà col suo bambino 1Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato e dall’Egitto ho chiamato mio figlio. 2Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. 3A Efraim io insegnavo a camminare  tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. 4Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro  come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare… …7Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto, nessuno sa sollevare lo sguardo.     8Come potrei abbandonarti, Efraim, come consegnarti ad altri, Israele? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. 9Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira.  

 E la tua storia d’amore  con Dio  è cominciata? Quando ? Come sta andando? ANCHE LA MIA VITA …UNA STORIA D’AMORE!? Ricevuto e donato… 

  1.  Si può recuperare un amore spezzato? Che fare? «Un giorno, io, il Signore, la riconquisterò. La porterò nel deserto e le dirò parole d’amore. Lì, mi risponderà come al tempo della sua giovinezza quando uscì dall’Egitto. Allora mi chiamerà “Marito mio” e non più mio padrone. Israele, ti farò mia sposa. Sarai mia per sempre.». (2,16ss)
  2. Il disastro ecologico è sotto gli occhi di tutti. Di chi è la colpa? Io, il Signore, voglio fare un processo agli abitanti di questa regione. Dicono falsità, uccidono, rubano e commettono adulterio. Le violenze si moltiplicano. Così la terra si inaridisce, e tutto quel che c’è su di essa muore. Anche gli animali che sono sulla terra, gli uccelli e i pesci, moriranno tutti. (4,1ss)
  3. Il nostro amore è molto incostante… Per fortuna che Dio non è come noi!  Il Signore dice: «Efraim e Giuda, che dovrò fare per voi? Il vostro amore per me scompare come una nuvola del mattino; è come la rugiada che svanisce all’alba.  Il popolo dice: «Venite, torniamo al Signore. Egli ci ha feriti e ci curerà! Sforziamoci di conoscere il Signore. La sua venuta è certa come l’aurora, come la pioggia di primavera che bagna la terra». (5,17ss)
  4. Ma cosa vuole il Signore da noi? Che tipo di fede abbiamo? Voglio amore costante, non sacrifici. Preferisco che il mio popolo mi conosca, piuttosto che mi offra sacrifici. (6,1ss)
  •  GESU’  RICORDA L’INSEGNAMENTO DI OSEA  Andate a imparare che cosa significa quel che Dio dice nella Bibbia: Voglio la misericordia, non i sacrifici. Perché io non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori. Mt. 9,10ss
  • E A PIETRO DÀ L’ESAME SULL’AMORE:  gv 21,15  Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore.  
  • BENEDETTO XVI CI RICORDA IL CENTRO DELLA FEDE  « Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui » (1 Gv 4, 16). Queste parole della Prima Lettera di Giovanni esprimono il centro della fede cristiana: All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona: « Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna » (3, 16).
  •  PROMOSSI IN AMORE? « UN CUORE CHE VEDE » To cure is…to care!!! il programma del cristiano  – del buon samaritano,  il programma di Gesù , è « un cuore che vede ».  Questo cuore vede dove c’è bisogno di amore e agisce in modo conseguente…

…e io vedo col cuore?

  • PUNTARE IN ALTO NELL’AMORE E ANCHE NELLA PREGHIERA: SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE  Serve fermarsi e pregare? Per me pregare è?… Chi e che cosa mi potrebbe aiutare? Da dove cominciare?

  • UNA SPOSA CHE HA PUNTATO PROPRIO IN ALTO: GIANNA BERETTA   MOLLA : Fidanzata: “Quando penso al nostro grande amore reciproco, non faccio che ringraziare il signore. E’ proprio vero che l’amore è il sentimento più bello che  il Signore ha posto nell’animo degli uomini. E noi ci vorremo sempre bene, come ora, Pietro. Pietro carissimo, sono certa che mi renderai sempre felice come lo sono ora  e che il signore esaudirà le tue preghiere, perché chieste da un cuore che  Lo ha sempre amato e servito santamente… Pietro mio, mancano pochi giorni e mi sento tanto commossa  ad accostarmi a ricevere il sacramento dell’Amore. Diventiamo  collaboratori di Dio nella creazione, possiamo così dare a Lui dei figli che lo amino e lo servano. Pietro, sarò capace di essere la sposa e la mamma che tu hai sempre desiderato? Lo voglio proprio, perché tu lo meriti e perché ti voglio  tanto bene. “Voglio formare con te una famiglia veramente cristiana, un piccolo cenacolo dove il signore  si senta di casa, ci guidi e ci aiuti a realizzare i nostri progetti”  (Lettera al fidanzato Pietro Molla, 4 sett. 1955)
  •  Sposa così: “Ti amo tanto, Pietro e mi sei sempre presente cominciando dal mattino quando,  durante la santa Messa all’offertorio, offro con il mio il tuo lavoro, le tue gioie, le tue sofferenze e poi durante tutta la giornata fino alla sera. Vivendo così, Pietro, giorno dopo giorno  noi raggiungiamo quella santità coniugale che Dio si aspetta da noi… voglio formare con te una famiglia ricca di figli come lo sono state le  nostre belle famiglie nelle  quali siamo nati e cresciuti”
  • Fibroma all’utero: al dottore che le dice:  “Se vogliamo mettere al sicuro la tua vita,  dobbiamo interrompere la gravidanza” “Non lo permetterò mai…anche se devo rischiare io voglio che il mio bambino viva…Professore, operi in modo che la gravidanza possa continuare. Al marito: Pietro se dovrete decidere se salvare  la mia vita o quella del bambino, io esigo, salvate il bambino!” Entra nel reparto il venerdì santo 1962 a sr Eugenia dice: “Sono qui a fare il mio dovere di mamma… sono pronta a tutto pur di salvare la mia creatura”
  •  Il fratello prete commenta: sono parole davanti alle quali io mi inginocchio. Non ha pensato mai di fare  un atto eroico, ma solo il suo dovere di mamma!!! Il giorno dopo sabato santo nasce con taglio cesareo la bimba Gianna Emanuela. Ma per lei comincia l’agonia. chiede di essere portata a casa per morire nel suo letto di sposa…sente i bambini che si svegliano…due lacrime rigano il suo volto “Gesù ti amo, Gesù ti amo!” e spira. Non c’è amore più grande che dare la vita  per le persone amate…( Gesù)

 

DARE TO LIVE (L. Pausini – Bocelli)
Try looking at tomorrow not yesterday – And all the things you left behind- All those tender words you did not say – The gentle touch you couldn’t find -In these days of nameless faces There is no one truth but only pieces   My life is all I have to give Dare to live until the very last  -Dare to live forget about the past Dare to live giving something of yourself  to others  Even when it seems there’s nothing more left to give…Ma se tu vedessi l’uomo  Davanti al tuo portone che dorme avvolto in un cartone,  POI, DI DIO C’E SOLO DIO. Vivere, nessuno mai ce l’ha insegnato,  Vivere, non si può vivere senza passato, Vivere è bello anche se non l’hai chiesto mai, Una canzone ci sarà, qualcuno che la canterà  Perché, perché non vivi questa sera? Perché, perché, perché non vivi ora? Perché non l’hai vissuta mai – Vivere!  I will say no – I will say yes – Say dare to live – Dare to live

  • PARLIAMONE:
  1.  Giocare con la vita? Quali secondo te le forme più pericolose e insensate di oggi? Perché succede? Il corpo: lo adoriamo? Lo roviniamo? Lo curiamo in modo equilibrato? Ha senso esagerare nel mangiare per poi correre in palestra? Chi comanda a “casa tua”?  Stiamo tutti molto attenti alla dieta… e la nostra realtà interiore come la nutriamo? (passioni, sentimenti, volontà, socialità… spiritualità)
  2. Morire per alcol-droga-fumo…e “ammazzarsi” di fatica per serietà e amore di qualcuno… è la stessa cosa? Che differenza c’è? Giocarsi la vita e investirla tutta per una causa nobile…vale la pena? Dove stai investendo di più?
  3. LIFE IS NOW? oppure… all I have to give? Nel nostro piccolo, stiamo “dando vita” a qualcuno? COME?  Esperienze… 
  4. Cosa ti fa riflettere di più di questi argomenti?  Quali i “maestri” che dettano legge e  ascoltiamo di più nel campo dell’amore?
  5.  I paletti doverosi in questo campo rovinano tutto o sono necessari per la gioia vera? Vorresti una famiglia come quella desiderata da Gianna o quelle di cui si parla in TV tipo Grande fratello…e gossip vari?

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  • LA SPERANZA CHE È IN NOI – intervista a S. Pietro –  (4) 

 Avviandoci alla conclusione della intervista che ci hai concesso, vogliamo chiederti: quando prendiamo consapevolezza dei nostri errori? Cosa dobbiamo fare? Cosa ci consigli concretamente per rimediare?

 Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati. 9Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. 10Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11Chi parla, lo faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l’energia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!

la carità copre una moltitudine di peccati

  •  Siamo preoccupati per i giovani e la loro educazione ma noi adulti non dovremmo essere  modelli di vita più credibili?

 1Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: 2pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, 3non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. 4E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

  • Ci parli di umiltà e di sobrietà …hanno  senso anche per noi immersi nella cultura dell’apparenza?

Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. 6Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, 7riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. 8Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. 9Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.

  • Ci parli anche di forza e perseveranza  nella fede: da dove ci può venire?

E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. 11A lui la potenza nei secoli. Amen! Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! 13Vi saluta la comunità che vive in Babilonia e anche Marco, figlio mio. 14Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo!

  • DON ORIONE  HA FATTO PASQUA COSI’…

La carità non fa nulla d’indecoroso: né mai si agita né tien conto dei torti che le fanno; vince col bene il male. Non gode dell’ingiustizia, ma è felice ogniqualvolta può rallegrarsi della verità. Scusa ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. Prega, soffre, tace e adora: non viene mai meno!   La carità non ha niente di arbitrario, niente di duro, trova sua felicità nello spargere e irradiare attorno a sé la bontà, la mitezza, la gentilezza: una cosa desidera: immolare se stessa per fare la felicità e la salvezza degli altri, a gloria di Dio.   E’ la carità, miei Cari, e solo la carità che salverà il mondo. Beati quelli che avranno la grazia di essere vittime della carità !   Fratelli e figliuoli miei, amiamo Iddio sino a fare di noi un’ostia, un olocausto di carità, e amiamoci tanto nel Signore: niente piace di più al Signore, che ha detto: « Vi ho amati…: amatevi » (Giov. XV, 9-10).   Il grande segreto della santità è amar molto il Signore e i fratelli nel Signore. I Santi sono calici d’amor di Dio e dei fratelli. Amare Gesù, amarci in Gesù: lavorare per far amare Gesù e il Suo Santo Vicario, il Papa; pregare, lavorare, patire, tacere, amare, vivere e morire d’amore a Gesù, al Papa, alle anime!

  •  Parliamone… quale pensiero della lettera di Pietro ti ha particolarmente colpito?

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Continuando la lettura di quanto scrivi…ci pare di cominciare ad andare in salita. Ci inviti a crescere…in tutti i sensi. Come fare? Di che nutrirsi?

Allontanate dunque ogni genere di cattiveria e di frode, ipocrisie, gelosie e ogni maldicenza. Come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore.

  •  Cosa vuoi dire quando ci chiami “Pietre vive”? Occorre sentirsi parte di un edificio da costruire insieme?

Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo.

  • E’ vero che col battesimo siamo tutti sacerdoti, profeti e re? Cosa comporta?

Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.

  •  Siamo passati dalle tenebre alla luce…E nella vita quotidiana?

Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti, come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio.

  •  Come dobbiamo reagire quando siamo trattati male ingiustamente?

Domestici, state sottomessi con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli prepotenti. Questa è grazia: subire afflizioni, soffrendo ingiustamente a causa della conoscenza di Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime.

  •  Come si deve comportare un cristiano verso i non credenti?

E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.  

  •  Dove trovare la forza per riuscire a dire “BASTA” a certe cose e a certe amicizie?
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1Avendo Cristo sofferto nel corpo, anche voi dunque armatevi degli stessi sentimenti. Chi ha sofferto nel corpo ha rotto con il peccato, per non vivere più il resto della sua vita nelle passioni umane, ma secondo la volontà di Dio. Basta col tempo trascorso nel soddisfare le passioni dei pagani, vivendo nei vizi, nelle cupidigie, nei bagordi, nelle orge, nelle ubriachezze. Per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione, e vi oltraggiano.

  • MOSTRATI, SIGNORE …(David Maria Turoldo)

  1. A tutti i cercatori del tuo volto,  mostrati, Signore;
  2. a tutti i pellegrini dell’assoluto, vieni incontro, Signore;
  3. con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare cammina, Signore;
  4. affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus;
  5. e non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro,
  6. tu che li rendi inquieti e incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro:
  7. con loro fermati, poiché si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore.

 

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  • LA SPERANZA CHE È IN VOI – intervista a S. Pietro –  (2) 

Dicevamo ieri che, dopo il tradimento, Gesù ti ha riconfermato la missione che ti aveva affidato ma tu dovevi imparare a servire… Come hai cominciato?

In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli (il numero delle  persone radunate era circa centoventi) e disse: “Fratelli, …bisogna che tra coloro che ci furono compagni per tutto  il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, uno divenga, insieme a noi, testimone  della sua risurrezione”(Atti 1,15ss)

  • Chi ha fatto il primo discorso su Gesù il giorno di Pentecoste?

Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta  così: “Uomini di Giudea,  vi sia  ben noto questo e fate attenzione alle mie parole: Questi uomini non  sono ubriachi come voi sospettate, essendo appena le nove del mattino…Gesù di Nazaret dopo che fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per  mano di empi e l’avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo  tenesse in suo potere. (Atti 2,14ss)

  • Quando hai cominciato a visitare le comunità cristiane?                                    

E avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò  anche dai fedeli che dimoravano a Lidda. Qui trovò un uomo di  nome Enea, che da otto anni giaceva su un lettuccio ed era paralitico.  Pietro gli disse: “Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il  letto”. E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del  Saròn e si convertirono al Signore (Atti 9,32ss)

  •  E a Giaffa cos’è successo? Hai imitato Gesù anche nei minimi dettagli?

A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità: abbondava in opere buone e faceva molte  elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi rivolto alla salma disse: “Tabità, alzati!”. Ed essa aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i  credenti e le vedove, e la presentò loro viva. La cosa si riseppe in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore. (At 9,36)

  •  Anche scrivere una lettera può essere un grande servizio… Torniamo perciò alla tua lettera… E ti chiediamo: Ma alla fin fine  cosa   dona l’essere cristiani?

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.

  •  Dunque una vita non più segnata dalla disperazione ma dalla speranza…perché allora continuiamo a soffrire?

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 9mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.

  •  L’essere cristiano  cambia la vita o  la fede è una cosa ma …la vita è un’altra?

Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà. Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. Poiché sta scritto: Sarete santi, perché io sono santo.

  •  Ma è vero che   siamo preziosi agli occhi di Dio? Perché?

Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; 21e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.

  • Da dove si vede se uno è un vero credente? Qual è il primo frutto della fede?

Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. Perché ogni carne è come l’erba e tutta la sua gloria come un fiore di campo. L’erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. (2. continua)

  • TI VOGLIO BENE:  UNA COMMOVENTE TESTIMONIANZA DI D. Tonino Bello

 

«“Ho desiderato ardentemente di celebrare questa Pasqua con voi, di mangiare questa Pasqua con voi”. Sono le parole di  Gesù prima dell’ultima cena. E anch’io ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi; e Gesù dice “prima che io me ne vada”. Ma io non so se me ne andrò, chissà come piacerebbe a me, l’anno prossimo, di poterci trovare ad una solenne smentita, e poter dire: “guarda, ti ricordi che differenza?” e allora renderemmo grazie al Signore. Per adesso, via, andiamo avanti, con grande gioia. Io ho voluto prendere la parola per dirvi che non bisogna avere le lacrime, perché la Pasqua è la Pasqua della speranza, della luce, della gioia! Dobbiamo sentirlo! Io lo sento veramente, perché il Signore è risorto, perché è al di sopra di tutte le nostre malattie, le nostre sofferenze, le nostre povertà; è al di sopra della morte. Quindi ditelo! Ecco, aggiungo un altro compito a casa: ognuno di voi a qualche parente che non sta bene, a qualche ammalato. Ditelo: Lo sai che c’è Gesù vicino a te!? Certo, chi sta a letto la luce del sole domani la vedrà attraverso le finestre – Io, oggi, ho ringraziato il Signore e ho detto: “Da quanto tempo non vedo il sole!” – Comunque, anche se non vedrete la luce del sole direttamente, … non importa, non importa! Ci sarà il tripudio, il tripudio pasquale, la gioia pasquale, che penetra come la luce sotto le fessure della porta a raggiungere tutti; e raggiunga soprattutto voi, che godete di buona salute, che potete aiutare gli altri, che date una mano a coloro che soffrono. mi raccomando, domani, non contristate la vostra vita! – “Al risorto non è lecito stare se non in piedi, in piedi!”  Vi faccio tanti auguri di speranza, tanti auguri di gioia, tanti auguri di buona salute, perché, a voi ragazzi, ragazze, i sogni fioriscano tutti. Vedrete come, fra poco, la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo. Ricordatevelo! Il Signore vi renda felici nel cuore, le vostre amicizie siano sincere. Non barattate mai l’onestà con un pugno di lenticchie. Coraggio! Vogliate bene a Gesù Cristo, amatelo con tutto il cuore, prendete il Vangelo tra le mani, cercate di tradurre in pratica quello che Gesù vi dice con semplicità di spirito. Amate i poveri perché è da loro che viene la salvezza, ma amate anche la povertà. Non arricchitevi, non arricchitevi! Non vale. Vi abbraccio tutti, ad uno ad uno…Grazie per questa vicinanza, che mi fa sentire il vostro calore, il vostro affetto. Io non posso fare altro che ripagarvi con la mia preghiera e col mio sacrificio. Ai miei sacerdoti ad uno ad uno, nessuno escluso, neppure qualcuno col quale ci può essere stato qualche motivo di screzio…Vorrei dire a tutti, ad uno ad uno, guardandolo negli occhi: ti voglio bene!  Auguri di Buona Pasqua!» Vostro don Tonino

 

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Cari amici, il giorno di Pasqua ci siamo posti 2 domande…

  1.  La Maddalena è corsa a dire: “HO VISTO IL SIGNORE”  E noi nel nostro piccolo  possiamo dire un poco la stessa cosa? Dove, in che circostanza, in quali situazioni di vita…abbiamo “visto” il Signore
  2.  Come possiamo vivere da cristiani davvero… risorti? Vogliamo aiutarci a vicenda, confidarci qualche piccola esperienza di vita? 

Ebbene per aiutarci reciprocamente a balbettare qualche parola,  ho osato chiedere e ho ottenuto un’intervista da …S. Pietro (ovviamente in esclusiva per il sito di S. Biagio!!??…) … Tema: LA PASQUA e LA SPERANZA CHE È IN NOI. Ecco, abbiamo  Pietro in linea…Ascoltiamolo.

 

  • In questi giorni pasquali  nella liturgia delle ore leggiamo una tua lettera…Perché  l’hai scritta? I destinatari si sentivano alquanto  scoraggiati ed  “estranei” nel mondo?

1Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti 2secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza.

  • La grazia e la pace dunque …ne abbiamo proprio bisogno. Parliamone. Ma prima raccontaci di quello che era successo in quei giorni della passione. Quella sera dell’ultima cena non ti sei sbilanciato un po’ troppo?

 “Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte”.  “Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu  per tre volte avrai negato di conoscermi”. Lc 22,31ss

  •   Di fatti dopo poche ore è venuta fuori tutta la tua fragilità… 

Vedutolo seduto presso la  fiamma, una serva fissandolo disse: “Anche questi era con lui”.  Ma  egli negò dicendo: “Donna, non lo conosco!”. Passata circa un’ora, un altro insisteva: “In verità, anche  questo era con lui; è anche lui un Galileo”. “O  uomo, non so quello che dici”. E in quell’istante, mentre ancora  parlava, un gallo cantò. Lc 22,54ss

  •  Fu Quel Suo  sguardo a salvarti dalla disperazione?…

Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole del Signore “Prima  che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte”. E, uscito, pianse  amaramente. Lc 22,61

  •  Nonostante tutto, la tua missione  ti fu riconfermata… previo esame sull’amore

Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di  Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo,  Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. “Pasci i miei agnelli.  “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. “Pasci le mie pecorelle”. “Simone di  Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza  volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu  sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. Gv 21,15ss

  • Hai capito cosa poteva comportare quel “Seguimi” ?

Quando eri più giovane ti cingevi la veste da  solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue  mani, un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. Questo gli disse per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. Detto questo aggiunse:“Seguimi”. Gv 21,18s

  • Nell’ultima cena però Gesù ti aveva assicurato una “cosa” davvero grande…

 Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il  grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e  tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”.  Lc 22.31s

  • Ti sei ricordato del compito di  essere “pietra” nella chiesa  ?

“E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa… A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16, 18-19).

  • La chiesa rimaneva di Gesù. Tu avresti dovuto  imparare a servire tutti…

Allora Gesù disse loro: “Voi sapete che  coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano. Fra voi però non è così; ma chi  vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il  primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è  venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in  riscatto per molti”.(Mc 10,42ss)

(1. continua)

  • I CRISTIANI NEL MONDO (Dalla «Lettera a Diogneto» )

I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né usano di un qualche strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. Abitano in città sia greche che barbare, come capita, e pur seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, per ammissione di tutti, incredibile. Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera. Come tutti gli altri si sposano e hanno figli, ma non espongono i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il talamo. Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Trascorrono la loro vita sulla terra, ma la loro cittadinanza è quella del cielo. Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono sconosciuti eppure condannati. Sono mandati a morte, ma con questo ricevono la vita. Sono poveri, ma arricchiscono molti.  Pur facendo il bene, sono puniti come malfattori; e quando sono puniti si rallegrano, quasi si desse loro la vita. I giudei fanno loro guerra, come a gente straniera, e i pagani li perseguitano. Ma quanti li odiano non sanno dire il motivo della loro inimicizia. In una parola i cristiani sono nel mondo quello che è l`anima nel corpo.

CHE NE PENSI?

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Cari amici, La festa di Pasqua continua tutta una settimana… Ieri ci siamo posti 2 domande per tentare di capirci qualcosa in più. Abbiamo “visto” un poco anche noi il Signore? Come vivere da…risorti?  Oggi ci aiuta a riflettere anche la festa di S. Marco. Era  molto giovane quando è partito con Barnaba e Paolo…entusiasta in un primo momento, alle prime serie difficoltà  si è stancato, ha mollato tutto ed è tornato a casa “Paolo e i compagni lasciarono la città di Pafo e giunsero a Perge. Qui Giovanni si separò da loro per ritornare a Gerusalemme”.  (At.13,13)  Paura, incostanza giovanile?  Col tempo è maturato e si è messo a servizio di Pietro che lo considerava come un  figlio? La comunità cristiana che abita in questa Babilonia vi saluta. Anche Marco, mio figlio, vi saluta. Salutatevi a vicenda con un bacio fraterno. (1Pt 5,12ss) Ci sembra di capire che Lui raccontava di Gesù e Marco scriveva…  Ecco perché ci è caro San Marco:egli ci riporta il profilo di Cristo, visto da San Pietro. (Benedetto XVI)  INSOMMA:  un ragazzo normale. Entusiasta e  incostante come molti. Ma poi si è deciso a crescere. Questo ci consola. E ci impegna: crescere anche nel servizio alla comunità cristiana  si può. Si deve.

  • I SANTI NON SONO “CADUTI DAL CIELO”

Anche tra santi ci sono contrasti, discordie…E questo a me appare molto consolante, perché vediamo che i santi non sono “caduti dal cielo”. Sono uomini come noi… La santità non consiste nel non aver mai sbagliato ma nella disponibilità a ricominciare.  E così Paolo, che era stato piuttosto aspro e amaro nei confronti di Marco, alla fine si ritrova con lui. Non è quindi il non aver mai sbagliato, ma la capacità di riconciliazione e di perdono che ci fa santi. (Benedetto XVI)

 

  1.  Ho qualche compito nella comunità cristiana?
  2. Lo svolgo con spirito di umiltà e di servizio?

 Cari amici, ripeto le due domande:

1. La Maddalena è corsa a dire: “HO VISTO IL SIGNORE”  E noi nel nostro piccolo  possiamo dire un poco la stessa cosa? Dove, in che circostanza, in quali situazioni di vita…abbiamo “visto” il Signore?

 2. Come possiamo vivere da…risorti? Abbiamo tutta la settimana di Pasqua per “capire” qualcosa  e una vita intera per mostrare con i fatti che la nostra vita è cambiata….Vogliamo aiutarci a vicenda, confidarci qualche piccola esperienza di vita?

“Fate tutto nel nome del Signore” (S. Paolo)

…buona “Pasquetta”

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IL GRANDE DUELLO MORTE-VITA: HA VINTO LA VITA!!!

  1. Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
  2. L’agnello ha redento il suo gregge, l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
  3. Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
  4.  «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
  5. Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea». Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
    Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.
  • S. AGOSTINO«  PER TE LA NOTTE È CHIARA COME IL GIORNO » (Sal 138,12)
    Che Cristo Signore sia risorto dai morti il terzo giorno, nessun cristiano lo mette in dubbio. Il santo Vangelo poi attesta che ciò è avvenuto precisamente in questa notte… Ci sforziamo e, con l’aiuto del Signore, nutriamo la speranza che il nostro sia un passare non dalla luce alle tenebre, ma dalle tenebre alla luce. Dice così anche l’Apostolo: « La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce » (Rm 13,12)… È chiaro infatti che egli risuscitò in quella notte il cui termine lambiva già l’alba perché, quando di buon mattino quelli che lo cercavano con sì affettuoso amore vennero al sepolcro, non ne trovarono il corpo e dagli angeli ricevettero l’annuncio che egli era già risuscitato. Ed egli,
    nella cui risurrezione acclamiamo in una veglia un po’ più prolungata, ci concederà di regnare con lui nella vita che non ha fine.  

 

  • Cari amici, due domande:

1. La Maddalena è corsa a dire: “HO VISTO IL SIGNORE”  E noi nel nostro piccolo  possiamo dire un poco la stessa cosa? Dove, in che circostanza, in quali situazioni di vita…abbiamo “visto” il Signore?

 2. Come possiamo vivere da…risorti? Abbiamo tutta la settimana di Pasqua per “capire” qualcosa (aiutati anche dal libro del Papa…)  e una vita intera per mostrare con i fatti che la nostra vita è cambiata….Vogliamo aiutarci a vicenda, confidarci qualche piccola esperienza di vita?  Ancora  Buona Pasqua di cuore a ciascuno di voi e alle vostre famiglie.

  • Don Orione rispondeva così: 
  1. Tante volte ho sentito Gesù Cristo vicino a me, tante volte l’ho come intravisto, Gesù, nei più reietti e più infelici.  
  2. Fratelli, i popoli sono stanchi, sono disillusi; La barca di questo povero mondo fa acqua da tutte le parti: senza di Te va a fondo; vieni,o Signore, vieni! Risuscita in tutti i cuori, in tutte le famiglie:  o Cristo Gesù, risorgi e risorgi!   Senti il grido angoscioso delle turbe che anelano a Te: vedi i popoli che vengono a Te, o Signore. A Te appartengono, sono la tua conquista, o Gesù, mio Dio e mio Amore!    

 

 

2 comments

  1. Carissimo dv, non mi faccio viva da un bel po’ ma sono sempre in contatto grazie alle tue preziose mail periodiche.
    Sono impegnata sui soliti diversi fronti: Durante l’inverno con l’aiuto di tanti amici, ho avuto molti spunti… ho seguito il corso di formazione di base per le catechiste, la domenica seguo il commento delle letture del Cardinal Ravasi in tv). Tanti spunti bellissimi. Non riesco a fare questo lavoro con qualcuno stabilmente ma mi sembra di essere comunque in una dimensione utile di ricerca. Così anche grazie al fatto che qui in Ospedale dove lavoro c’è una piccola cappella, ogni giorno posso stare un po’ davanti al Signore, leggere la Parola e pregare e, durante la quaresima, ho letto tutto d’un fiato il vangelo di Giovanni….è veramente bello e fonte di pace profonda. Quest’inverno la morte di alcune amiche e conoscenti, giovani madri, mi ha interrogato molto sul significato della mia vita, su come la sto vivendo. Con i ragazzi della Cresima ho cercato anche di avviare una esperienza di silenzio e preghiera che spero tanto sia stata utile per i ragazzi. Spero tanto di riuscire a venire a Fano anche quest’estate …A presto. l.b.

  2. “E’ la carità, miei Cari, e solo la carità che salverà il mondo”
    dal mio diario
    La Carità Teologale , le sue azioni o manifestazioni sono in contraddizione con le azioni dell’IO.
    E’ la Carità che ci rende capaci di giustizia, non è un semplice sforzo umano di bontà, ma un’infusione di Amore che rende il cuore, la mente, le azioni quasi divine.
    Possiamo avere pietà, ma la Carità è ben altro.
    La Carità definisce il bene dell’altro superiore al bene di se stessi. Si compiace della Verità; non una qualsiasi o di parte, ma della Verità, perchè è questa che illumina e infonde la Carità. Gesù dice” Da come vi amerete vi riconosceranno”
    Cioè dalla Carità che avremo uno per l’altro saremo riconosciuti. Forse è per questo che non incidiamo sul mondo, perchè in realtà, non abbiamo la Carità. Allora forse è tempo di implorarla!
    Vieni Spirito Santo
    infondi in noi il fuoco della Carità
    Vieni insegnaci la benignità
    Carità oh Carità
    che forgi il cuore del discepolo
    imprimi in noi la forza del perdono
    dell’umiltà, della mitezza.
    Facci piccoli o Carità!
    Facci segno e profezia
    facci dono per il mondo
    Che vedano le nostre opere buone
    forgiate al Tuo Fuoco Divino.
    Carità oh Carità
    che in Cristo ci doni la misura dell’Amore
    insegnaci la speranza
    che non cede,che non si arrende al male
    Spirito santo vieni!
    Infondi in noi il Fuoco della Carità
    che sciolga la pietra
    che forgi in noi un cuore di carne e sangue
    Vieni Signore
    Infondi in noi la Carità.

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