UN EX-CARCERATO DOMANDA

Caro Don Orione  Non mi è sembrato vero quando, due mesi fa, mi si sono aperte le porte del carcere. Dopo 5  anni. Interminabili. Non ce l’ho con nessuno. Ho sbagliato. Ed era giusto che pagassi il mio debito alla società. Ma ora vorrei rifarmi una vita. Ho tentato in questi giorni di bussare a varie porte, in cerca di un lavoro che mi permetta di vivere. Ma sembra che la gente mi legga in faccia il mio passato. Mi sento scrutato. Respiro aria di diffidenza e di  sospetto. Siamo vicini alle feste natalizie. E la gente ha altro da pensare… Entrando furtivo in una chiesa tenuta dai tuoi religiosi, ho sentito parlare di te e del tuo cuore aperto a tutti. Anche ai carcerati. E’ vero che da giovane seminarista andavi a suonare “qualcosa” sotto le finestre del carcere? Sentendo questi curiosi dettagli della tua vita, mi è venuto in mente di scriverti queste due righe sgangherate. Non tanto per un aiuto materiale. Quella santa donna di mia mamma, non mi fa mancare il necessario. Nonostante tutto… sono sempre suo figlio, mi ripete. Da te, Don Orione, vorrei una parola di fiducia nella vita. Per poter ritrovare la forza  di ricominciare. O per me non c’è  più  nessuna speranza?            (G. M. – ex-carcerato)

DON ORIONE RISPONDE

Caro  figliolo Permettimi di chiamarti così. Lo facevo con tutti i giovani, specie con quelli che mi procuravano qualche dispiacere. Non so quale nome si nasconda dietro queste due iniziali con cui ti firmi: G. M. Per me sei “un caro figliolo” che vuole ricominciare. Già questo ti fa onore. Certo, hai sbagliato. Ma ciò che conta è che ora vuoi ricominciare. Ne hai il diritto. E il dovere. E’ vero, in questi giorni, la gente è indaffarata dietro i regali, per festeggiare non si sa bene chi o che cosa. Io sto pensando quest’anno di fare gli auguri di Natale con un “REGALO” originale. Per lo meno a buon prezzo. Invierò a tutti i miei amici una lettera che ho riscoperto in questi giorni. L’HA SCRITTA S. PAOLO AL SUO AMICO FILEMONE. TI SPIEGO. Si tratta di un biglietto molto personale dell’Apostolo a questo suo discepolo che, diventato cristiano, SI ERA MESSO A SERVIZIO DEI FRATELLI. In quei mesi però era disgustato perché Onesimo, uno dei suoi schiavi più fidati, era fuggito, portandosi via anche una bella somma di denaro. Roba vecchia, mi dirai. Si, di circa 2000 anni.  MA, TI ASSICURO, LI PORTA BENE. E PROFUMA  ANCORA DI SENTIMENTI DI BONTÀ E DELICATEZZA CHE TUTTI  VORREMMO RESPIRARE IN QUESTI GIORNI DI FESTE. UNA VERA LETTERA “NATALIZIA”. HO PENSATO DI MANDARLA A TE PER PRIMO. PERCHÉ… È UN POCO LA TUA STORIA. RILEGGIAMOLA INSIEME. Immaginando di trovarci a casa di Filemone proprio mentre riceve queste righe deliziose. E indirizzate personalmente a lui e a un gruppo di credenti che si radunavano nella sua casa per la preghiera. Senti come comincia:

PAOLO, PRIGIONIERO A CAUSA DI GESÙ CRISTO, E TIMÒTEO NOSTRO FRATELLO SCRIVONO A TE, FILÈMONE, AMICO E COMPAGNO DI LAVORO, ALLA NOSTRA SORELLA APPIA E AD ARCHIPPO, NOSTRO COMPAGNO NELLA LOTTA, E ALLA COMUNITÀ CRISTIANA CHE SI RIUNISCE NELLA TUA CASA. DIO NOSTRO PADRE E GESÙ CRISTO NOSTRO SIGNORE DIANO A VOI GRAZIA E PACE.  Seguono parole di ringraziamento  per quanto l’amico Filemone sta facendo  per i fratelli cristiani:  QUANDO PREGO MI RICORDO SEMPRE DI TE E RINGRAZIO IL MIO DIO, PERCHÉ SENTO PARLARE DEL TUO AMORE VERSO TUTTI I CRISTIANI E DELLA TUA FEDE NEL SIGNORE GESÙ. CARISSIMO AMICO, TU HAI SAPUTO DARE SOLLIEVO E CONFORTO A MOLTI CRISTIANI E QUESTO TUO AMORE GENEROSO HA DATO GRANDE GIOIA E CONSOLAZIONE ANCHE A ME. Filemone sente di non meritare tutti questi elogi. Sta soltanto  ricambiando il grande dono della fede che ha ricevuto. Certo non gli mancano le prove. E qualche cocente delusione come quella procuratagli da Onesimo. Paolo sembra intuire. E mette  subito il dito sulla piaga… Ma con la delicatezza e l’umiltà di chi chiede un favore. CON LA FORZA CHE MI VIENE DA CRISTO, POTREI FACILMENTE ORDINARTI DI COMPIERE QUEL CHE DEVI FARE. TUTTAVIA, PREFERISCO FARTI UNA RICHIESTA IN NOME DELL’AMORE. IO, PAOLO, VECCHIO E ORA ANCHE PRIGIONIERO A CAUSA DI GESÙ CRISTO,  TI CHIEDO UN FAVORE PER ONÈSIMO…

Gli comunica di averlo conosciuto  in carcere e di averlo come  rigenerato a vita nuova. E’ diventato cristiano anche lui. Lo sente un poco suo figlio, ora. QUI IN PRIGIONE EGLI È DIVENTATO PER ME COME UN FIGLIO. È QUELL’ONÈSIMO CHE UN TEMPO NON TI È SERVITO A NULLA; ORA INVECE PUÒ ESSERE MOLTO UTILE SIA A TE CHE A ME.  

Ebbene lo avvisa che fra qualche giorno… gli  si presenterà  davanti. Disposto a  chiedergli  perdono.  EGLI È COME UNA PARTE DI ME STESSO: IO TE LO RIMANDO. AVREBBE POTUTO AIUTARMI AL POSTO TUO. MA NON VOGLIO OBBLIGARTI A QUESTO FAVORE: PREFERISCO CHE TU AGISCA SPONTANEAMENTE. PERCIÒ HO DECISO DI NON FAR NULLA SENZA CHE TU SIA D’ACCORDO. E  mentre gli chiede di accoglierlo, suggerisce una lettura  provvidenziale di quanto è successo: FORSE ONÈSIMO È STATO SEPARATO DA TE, PER QUALCHE TEMPO,  PERCHÉ TU POSSA RIAVERLO PER SEMPRE. Come dire che  se  non fosse fuggito, non avrebbe incontrato Paolo. Non  sarebbe cristiano. Insomma, forse davvero  Dio scrive dritto  sulle nostre righe storte. Gli chiede pertanto di  purificare il cuore di ogni risentimento e  di accoglierlo  come  un fratello. Carissimo a tutti e due.ORA NON ACCOGLIERLO PIÙ COME UNO SCHIAVO. EGLI È MOLTO PIÙ CHE UNO SCHIAVO: È PER TE UN CARO FRATELLO. È CARISSIMO A ME, TANTO PIÙ DEVE ESSERLO A TE,  SIA COME UOMO SIA COME FRATELLO NEL SIGNORE. Arriva a chiedergli di riceverlo con  l’affetto e le  premure che riserverebbe a lui in persona.

DUNQUE SE MI CONSIDERI TUO AMICO, ACCOGLI ONÈSIMO COME ACCOGLIERESTI ME. E il denaro  rubato? Niente paura. Metta tutto sul suo conto. Pagherà Paolo di tasca sua. E SE EGLI TI HA OFFESO O SE DEVE RESTITUIRTI QUALCOSA, METTI TUTTO SUL MIO CONTO. ECCO LA GARANZIA SCRITTA DI MIA MANO: IO, PAOLO, PAGHERÒ PER LUI. Un vero artista della persuasione. E scherzando bonariamente, continua:  VORREI PERÒ RICORDARTI CHE ANCHE TU HAI QUALCHE DEBITO VERSO DI ME: MI DEVI TE STESSO. E  poi l’argomento più convincente: in Gesù siamo ormai tutti fratelli. Bisognerà agire di conseguenza.

SÌ, FRATELLO MIO, PER AMORE DEL SIGNORE FAMMI CONTENTO! PER AMORE DI CRISTO DAMMI QUESTA CONSOLAZIONE. Come si fa a resistere a una richiesta fatta in questo modo, con tanta delicatezza? E quasi per farsi perdonare,  Paolo chiede… un altro favore. Perché sa che  quando si è veri amici, chiedersi reciprocamente  un favore è come  farsi un regalo.

TI HO SCRITTO PIENO DI FIDUCIA, SICURO CHE FARAI QUEL CHE TI CHIEDO, ANZI SO CHE FARAI ANCHE DI PIÙ. NEL FRATTEMPO, PREPARA UN POSTO ANCHE PER ME;  PERCHÉ SPERO CHE LE VOSTRE PREGHIERE RIESCANO A FARMI TORNARE IN MEZZO A VOI.
Gli fa capire così che sarà  presto liberato e spera di essere suo ospite. Per passare qualche giorno insieme. E godere di una fraternità  mai sperimentata prima.  Grazie a Gesù, Fratello Primogenito. Che tutti ci unisce in comunione  ineffabile. Con  Dio e fra  noi: Lui la Grazia del Padre. E la fonte della  fraternità universale. Ti saluta Èpafra, che è in prigione con me a causa di Cristo Gesù. Anche Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei compagni di lavoro, ti salutano. La grazia di Gesù Cristo nostro Signore sia con voi.

Caro figliolo, sono certo che hai apprezzato la gentilezza di Paolo nel chiedere le cose e la sua capacità di intuire grandi  possibilità di bene, anche in chi ha sbagliato.

È quell’Onèsimo che un tempo non ti è servito a nulla; ora invece può essere molto utile sia a te che a me.

E’ proprio vero che “Dio scrive dritto sulle righe storte”. Anche i nostri errori, i miei e i tuoi ,“RICICLATI” POSSONO DIVENTARE  PREZIOSA ESPERIENZA DI VITA. PER NOI STESSI. E PER GLI ALTRI. Ti auguro così  un futuro di speranza.

2 comments

  1. PIETRE DELL’ETERNO EDIFICIO SAN PIO DA PIETRELCINA, SACERDOTE

    CON RIPETUTI COLPI DI SALUTARE SCALPELLO E CON DILIGENTE RIPULITURA L’ARTISTA DIVINO VUOLE PREPARARE LE PIETRE CON LE QUALI COSTRUIRE L’EDIFICIO ETERNO. Molto giustamente si può affermare che ogni anima destinata alla gloria eterna è costituita per innalzare l’edificio eterno. UN MURATORE CHE VUOLE EDIFICARE UNA CASA INNANZI TUTTO DEVE BEN RIPULIRE LE PIETRE CHE VUOLE USARE PER LA COSTRUZIONE. COSA CHE OTTIENE A COLPI DI MARTELLO E SCALPELLO. ALLO STESSO MODO SI COMPORTA IL PADRE CELESTE CON LE ANIME ELETTE, CHE LA SOMMA SAPIENZA E PROVVIDENZA FIN DALL’ETERNITÀ HA DESTINATE AD INNALZARE L’EDIFICIO ETERNO. Dunque, l’anima destinata a regnare con Gesù Cristo nella gloria eterna DEVE ESSERE RIPULITA A COLPI DI MARTELLO E DI SCALPELLO, di cui l’artista divino si serve per preparare le pietre, cioè le anime elette. ma quali sono questi colpi di martello e di scalpello? SONO LE OMBRE, I TIMORI, LE TENTAZIONI, LE AFFLIZIONI DI SPIRITO E I TREMORI SPIRITUALI CON QUALCHE AROMA DI DESOLAZIONE E ANCHE IL MALESSERE FISICO. Ringraziate, quindi, l’infinita pietà dell’eterno Padre che tratta così la vostra anima perché destinata alla salvezza. Perché non gloriarsi di questo trattamento amoroso del più buono di tutti i padri? APRITE IL CUORE A QUESTO CELESTE MEDICO DELLE ANIME E ABBANDONATEVI CON PIENA FIDUCIA TRA LE SUE SANTISSIME BRACCIA. EGLI VI TRATTA COME GLI ELETTI, AFFINCHÉ SEGUIATE GESÙ DA VICINO SULL’ERTA DEL CALVARIO. IO VEDO CON GIOIA E CON VIVISSIMA COMMOZIONE DELL’ANIMO COME LA GRAZIA HA OPERATO IN VOI Se questo tenerissimo Sposo si nasconde alla vostra anima non è perché voglia vendicarsi della vostra infedeltà, ma perché mette sempre più alla prova la vostra fedeltà Non vi perdete di coraggio! SE GESÙ SI MANIFESTA, RINGRAZIATELO; SE SI NASCONDE, RINGRAZIATELO ANCORA: SONO SCHERZI DI AMORE. MI AUGURO CHE ARRIVIATE A SPIRARE CON GESÙ SULLA CROCE ED ESCLAMARE CON GESÙ: «CONSUMMATUM EST» (GV 19, 30).

  2. Il cuore ha le sue prigioni che l’intelligenza non apre.
    (B. PASCAL)

    “Tutti siamo chiusi in una prigione. La mia me la sono costruita da solo, ma non per questo è più facile uscirne.”
    (G. FALETTI

    “… non puoi “pensarti fuori” da uno stato d’animo penoso. Allora devi fare altro, farti “passiva” e ASCOLTARE, riprender contatto con un FRAMMENTO DI ETERNITA’

    Quando abbiamo dell’avversione per gli altri le ragioni dobbiamo cercarle nel disgusto che sentiamo per noi stessi: ama il prossimo tuo come te stesso.

    Io credo che dalla vita si possa ricavare qualcosa di positivo in tutte le circostanze.“
    (ETTY HILLESUM)

    “Le nostre certezze possono diventare un muro,
    un carcere che imprigiona lo Spirito Santo.”
    (PAPA FRANCESCO)

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