MOHAMED  DOMANDA

Caro Don Orione, Forse non dovrei rivolgermi  a Lei così confidenzialmente. Primo perché non sono italiano e faccio fatica ad esprimermi nella vostra lingua. E poi perché non sono cristiano ma musulmano.  Sono in Italia da diversi anni. Ho trovato un lavoro e, a dire il vero, il  padrone mi vuole anche bene, a suo modo. Ma in questi ultimi anni, a causa dei vari attentati terroristici, tutto è diventato più difficile per noi immigrati. Ci sentiamo guardati male. IN TRENO NESSUNO SI SIEDE VOLENTIERI ACCANTO A NOI. Per strada, la gente, se può ci evita, facendo  finta di non vederci. Perché? Non siamo tutti terroristi. Personalmente non sono venuto in Italia per fare guerre di religione, ma per guadagnare da vivere per me e la mia famiglia alla quale mensilmente mando qualcosa…Ho saputo che nel secolo scorso,  ANCHE GLI ITALIANI SONO EMIGRATI IN MASSA VERSO LUOGHI DOVE ERA PIÙ FACILE GUADAGNARSI UN PEZZO DI PANE. E SI SONO FATTI ONORE. Ho sentito dire che anche Lei ha fatto di tutto per gli Italiani emigrati in America latina. DON ORIONE, C’È ANCORA  POSTO  PER NOI IMMIGRATI NEL SUO CUORE? E IN QUELLO DEI SUOI RELIGIOSI? E NEL CUORE DI DIO? ARRIVERÀ MAI IL GIORNO IN CUI NON AVREMO PIÙ PAURA GLI UNI DEGLI ALTRI? E CI GUARDEREMO TUTTI COME FRATELLI? (Mohamed –  Marocco)

  • DON ORIONE RISPONDE  Caro fratello musulmanoTi sono grato perché non hai avuto paura di rivolgerti a me,  per confidarmi la pena e il disagio che provi nel trovarti in un paese straniero. Una sensazione che ho provato anch’io: posso capire. C’è il disagio di non sapersi esprimere bene in una lingua straniera. Ma soprattutto  la tristezza di sentirti guardato con diffidenza e, a volte, con disprezzo. TI RACCONTERÒ QUALCOSA DI QUEL POCHINO CHE HO FATTO PER ALLEVIARE LE SOFFERENZE DEGLI ITALIANI EMIGRATI IN AMERICA LATINA…PRIMA PERÒ VOGLIO DIRTI  CHE MI È SEMPRE PIACIUTA NELLA FEDE CRISTIANA QUESTA  APERTURA UNIVERSALE A TUTTI I POPOLI E A TUTTE LE RAZZE. Ho sentito che rispondeva alle esigenze più profonde del mio cuore di uomo, di cristiano e di sacerdote. Mi veniva spontaneo ripetere spesso a me e alla gente: FARE DEL BENE SEMPRE, DEL BENE A TUTTI, DEL MALE MAI A NESSUNO”…
  • Del resto, già  nei profeti della Bibbia,  a cui le nostre religioni si rifanno entrambe, ci sono sprazzi intensi di LUCE UNIVERSALISTICA. LA BENEDIZIONE DEL SIGNORE, PER ESEMPIO,  È PROMESSA A  TUTTI:  “BENEDETTO SIA L’EGIZIANO MIO  POPOLO, L’ASSIRO OPERA DELLE MIE MANI E ISRAELE MIA EREDITÀ”. Is. 20,23)
  • Gli fa eco il salmista che vede tutti i popoli coinvolti in un unico progetto di salvezza e iscritti all’anagrafe della città di Dio.“DI TE SI DICONO COSE STUPENDE, CITTÀ DI DIO.  RICORDERÒ RAAB E BABILONIA  FRA QUELLI CHE MI CONOSCONO;  ECCO, PALESTINA, TIRO ED ETIOPIA:  TUTTI LÀ SONO NATI”(SL. 87).
  • IN QUESTI GIORNI mi sono riletto la LETTERA AGLI EFESINI, uno scritto cristiano di  ampio respiro nel concepire la Chiesa come costruttrice di ponti fra gli uomini.  E allora, caro Mohamed, pur con grande rispetto, vorrei  invitare anche te ( posso?…)  ad ascoltare qualche pensiero di questa lettera che può aiutarci ad affrontare il grande dilemma dell’umanità oggi: COSTRUIRE MURI O PONTI?
  • ATTINGENDO ALLA SORGENTE:  UN UNICO PROGETTO DI SALVEZZA  PER TUTTI GLI UOMINI
  • Nel suo amore  Dio ci ha fatto conoscere  il segreto progetto della sua volontà: quello che fin da principio generosamente aveva deciso di realizzare per mezzo di Cristo.  Così Dio conduce la storia  al suo compimento:  riunisce tutte le cose,  quelle del cielo e quelle della terra , sotto un unico capo, Cristo. (1,10s) 
  •  DIO NON AMA I MURI: LI HA ABBATTUTI TUTTI IN GESÙ, NOSTRA PACE.Voi eravate lontani dal Cristo; eravate stranieri, non appartenevate al popolo di Dio; eravate esclusi dalle sue promesse e dalla sua alleanza; eravate nel mondo persone senza speranza e senza Dio. Ora invece, uniti a Cristo Gesù per mezzo della sua morte, voi, che eravate lontani, siete diventati vicini. Infatti CRISTO E’ LA NOSTRA PACE: egli ha fatto diventare un unico popolo i pagani e gli Ebrei; EGLI HA DEMOLITO QUEL MURO CHE LI SEPARAVA E LI RENDEVA NEMICI. (2,11ss)
  • GESÙ HA COSTRUITO UN PONTE DI COMUNIONE FRA TUTTI I POPOLI Infatti, sacrificando se stesso,  ha abolito la legge giudaica con tutti i regolamenti e le proibizioni. Così, ha creato un popolo nuovo, e HA PORTATO LA PACE FRA LORO;  PER MEZZO DELLA SUA MORTE IN CROCE LI HA UNITI IN UN SOLO CORPO, e li ha messi in pace con Dio. Sulla croce, sacrificando se stesso, egli ha distrutto ciò che li separava. (2,15s)
  • PER GESÙ NON CI SONO PIÙ STRANIERI. SIAMO TUTTI UN’UNICA FAMIGLIACome dice la Bibbia: Egli è venuto ad annunziare il messaggio di pace: pace a voi che eravate lontani e pace a quelli che erano vicini. PER MEZZO DI GESÙ CRISTO ORA VOI NON SIETE PIÙ STRANIERI, NÉ OSPITI. Anche voi, insieme con gli altri, appartenete al popolo e alla famiglia di Dio. Siete parte di quel edificio che ha come fondamenta gli apostoli e i profeti, e come pietra principale lo stesso Gesù Cristo.  È lui che dà solidità a tutta la costruzione, e la fa crescere fino a diventare un tempio santo per il Signore.  (2,19ss)

 

  • E NOI FORMIAMO TUTTI COME UN SOLO CORPO Cercate di conservare, per mezzo della pace che vi unisce, quella unità che viene dallo Spirito Santo. Uno solo è il corpo, uno solo è lo Spirito come una sola è la speranza alla quale Dio vi ha chiamati.  Uno solo è il Signore, una sola è la fede, uno solo è il battesimo. Uno solo è Dio, Padre di tutti,  al di sopra di tutti,che in tutti è presente e agisce. (4,1ss)
  • Anche i rapporti in famiglia devono ispirarsi a questo modello Figli, davanti al Signore avete il dovere di ubbidire ai vostri genitori, perché così è giusto. E VOI, GENITORI, NON ESASPERATE I VOSTRI FIGLI, ma date loro un’educazione e una disciplina degna del Signore. Schiavi, ubbidite ai vostri padroni di questo mondo con grande rispetto e con cuore sincero. E ANCHE VOI, PADRONI, COMPORTATEVI ALLO STESSO MODO VERSO I VOSTRI SCHIAVI. Lasciate da parte le minacce e ricordate che, per loro come per voi, c’è un unico Padrone in cielo, il quale non fa distinzione di persone.(6,1ss)
  • MA IN CERTE GIORNATE “NERE” DOVE TROVARE LA FORZA PER ANDARE AVANTI? Prendete forza dal Signore, dalla sua grande potenza.  Prendete le armi che Dio vi dà, per combattere, nel giorno della lotta, le forze del male e per saper resistere fino alla fine. Vostra cintura sia la verità, vostra corazza siano le opere giuste e sandali ai vostri piedi sia la prontezza per annunziare il messaggio di pace del vangelo.  Pregate sempre: chiedete a Dio il suo aiuto in ogni occasione e in tutti i modi, guidati dallo Spirito Santo. Perciò state svegli e non stancatevi mai di pregare per tutto il popolo di Dio.(6,10s)
  • Caro Mohamed, spero  avrai apprezzato questi  pensieri di pace che stanno alla base della fede cristiana. BASTA COI MURI TRA NOI. DOBBIAMO METTERCI TUTTI A COSTRUIRE “PONTI”! ORA VOGLIO PARLARTI UN POCO DI ME.

LA MIA ESPERIENZA

  • UNA CARITÀ DAGLI ORIZZONTI AMPI. UN GIORNO, VERSO LA FINE DEL PRANZO FECI SOSPENDERE LA LETTURA DELLA VITA DEL COTTOLENGO E COMMENTAI:

Abbiamo sentito il racconto di due conversioni che si erano operate alla Piccola Casa di Torino perché il Cottolengo, accettava i ricoverati di qualsiasi religione o anche di nessuna religione.  Certo, quando i malati si presentano alla porta del Piccolo Cottolengo, non si può  loro chiedere di che religione o nazione siano, ma se hanno un dolore da lenire. Vedete come i Santi avevano il cuore largo! Così  dovremo fare noi, sempre! E’ venuto da me un signore, il quale mi ha detto: – VOGLIO FONDARE UN OSPIZIO CATTOLICO, E LEI SI SENTE DI MANDARMI I SUOI PRETI? – ED IO: – SE PER CATTOLICO INTENDE UNIVERSALE, CIOE’ DOVE SI POSSONO ACCETTARE TUTTI, SI’ CHE ACCETTO DI MANDARE IL PERSONALE; MA SE VUOLE FONDARE UN OSPEDALE ESCLUSIVAMENTE PER I CATTOLICI, NO CHE NON ACCETTO –   TENETE A MENTE QUESTE PAROLE, PERCHÉ QUANDO SI PRESENTA UNO CHE HA UN DOLORE, NON SI STA’ LÌ  A DOMANDARE SE HA IL BATTESIMO O NON HA IL BATTESIMO, MA SE HA UN DOLORE.  (Parola VIII, 195-196)

  • Dicembre 1921: mi trovavo in Brasile. Ero sconvolto nel vedere tanti emigrati italiani bisognosi di tutto. Scrissi al mio vescovo. Mg.r Arcivescovo mi ha dato una parrocchia al Braz che è il quartiere più popolato dai nostri emigrati: apriremo scuole: apriremo, con l’aiuto di Dio e di anime generose, un vero segretariato e ufficio di lavoro, e una Casa operaia italiana, vi sarà attigua e annessa una chiesa, ma una bella chiesa, di stile italiano, e andranno uniti: Dio e popolo. POVERI EMIGRATI! POVERI NOSTRI FRATELLI ITALIANI! CHE SONO A S. PAOLO, TRA PADRI E FIGLI, SONO PIÙ DI 300.000, MILA. TUTTO SANGUE ITALIANO! QUANTE LAGRIME SI ASCIUGHERANNO! QUANTE MISERIE MORALI, QUANTI DOLORI SI LENIRANNO! ORA VOSTRA ECCELLENZA REV.MA MI LASCI QUI, VOGLIA LASCIARMI ANCORA UN POCO QUI A FARE IL MISSIONARIO TRA I NOSTRI. …SONO PASSI CHE I MIEI IN ITALIA NON LI CAPISCONO IO PURE NON CAPISCO CHE POCO  DI CIÒ CHE STO FACENDO, E CHE MI VA SUCCEDENDO QUI. CERCO DI PREGARE. E ALLORA HO UNA GRANDE PACE IN ME CHE MI CONFORTA. Scr. 45,176ss
  • PER UN CRISTIANO TUTTO IL MONDO E’ PATRIA”Paolo arrivò a scrivere che amava avrebbe amato di essere anatema, cioè scomunicato, per pur di salvare le anime. Ed io vi dico, o figli miei: se siete a Venezia, e volete fare del bene, fatevi veneziani il più che potete, e fin dove si può, e ciò fate per la carità di Gesù Cristo. Vestite alla veneziana: parlate alla veneziana, attenetevi alle usanze buone veneziane. E vedrete che farete del bene, e molto bene. In Piemonte, siate piemontesi: a Roma, romani: in Sicilia, siciliani. E stiamo ben attenti che il regionalismo non ci impicciolisca… E non si può essere perfetti nella carità, se non a condizione di spogliarci dei particolarismi regionali e dei nazionalismi. Evitiamo la leggerezza di fare confronti in pubblico, fra gli usi di una regione o di una città, e quelli di un’altra. È gran bene che abbiamo Case miste di soggetti provenienti da più parti d’Italia e anche di altre nazionalità: usiamo particolari riguardi a quelli di altra nazionalità Tutto il mondo è patria pel figlio della Provvidenza che ha per patria il cielo…(L. 21)
  • LA NOSTRA POLITICA È FARE DEL BENE A TUTTI…Noi siamo italiani e sentiamo di amare di dolce, di forte e di santo amore questa nostra patria:.  Preghiamo per essa: lavoriamo a fare del bene ai suoi figli, i più piccoli, i più deboli, i più poveri, i più abbandonati. Ma noi non facciamo politica: la nostra politica è la carità: quella carità grande e divina che non vede partito.  Nostra politica è fare del bene a tutti, ai buoni e ai cattivi, come il Signore che fa piovere la luce del sole sulla testa dei buoni e sulla testa dei cattivi. Siano rossi o siano bianchi: siano credenti o siano miscredenti: noi non cerchiamo la fede politica e neanche la fede di nascita; noi non guardiamo ad altro che alle anime da salvare.  Che, se una preferenza la dovremo dare, la daremo ai cattivi, a quelli che ci sembrano più bisognosi di Dio, poiché Gesù è venuto per i peccatori più che per i giusti.          (Scr. 20,94ss)
  • vestirò di rosso anche le nostre suore, se…Dobbiamo vestire secondo i paesi dove siamo, ed io negli anni che fui a Messina vestivo col rubbone alla siciliana. E non fossilizziamoci nelle forme. Domani io mi vestirò magari di rosso, e vi vestirò voi tutti di rosso, e vestirò di rosso anche le nostre suore,  se così facendo vedrò che potrò fare più del bene. Così fece la Chiesa sempre.  Scr. 20,97d
¨   RISONANZE:

  • Un letto e… la “buona notte”Ci  vuole un’accoglienza che profumi di Vangelo.  Bisogna ricordarsi che non basta un letto senza  la “buona notte”… L.C.-Tortona
  • La salvezza del mondo dipende oggi…“.Ebrei,  cristiani e musulmani udranno l’invito di Abramo a riconciliarsi davvero per contribuire alla salvezza universale di un mondo minacciato di morte?Uniti, offriranno una mano finalmente fraterna ai loro fratelli dell’Asia e dell’Africa, così come alle masse atee dell’occidente e dell’oriente, votate alle banalità del materialismo mediatico?                La salvezza del mondo dipende oggi dalla scelta di ognuno di noi  e di noi tutti insieme. Potremmo salvare questo  mondo in perdizione se solo fossimo capaci di amare” (A. Chouraqui)
  • CITTADINI DEL MONDO…

IL TUO CRISTO È EBREO, LA TUA DEMOCRAZIA È GRECA,   LA TUA SCRITTURA È LATINA, I TUOI NUMERI SONO ARABI,   LA TUA AUTO È GIAPPONESE, IL TUO CAFFÈ BRASILIANO, IL TUO OROLOGIO È SVIZZERO, IL TUO WALKMAN È COREANO, LA TUA PIZZA È ITALIANA,  LA TUA CAMICIA È HAWAIANA, LE TUE VACANZE SONO TURCHE, TUNISINE O MAROCCHINE. CITTADINO  DEL  MONDO  NON  RIMPROVERARE  IL  TUO  VICINO  DI  ESSERE  STRANIERO…(GRAFFITO SU UN MURO  DI BERLINO)

PARLIAMONE TRA NOI:

  • Come guardi e accogli i fratelli provenienti da altri paesi?
  • Cosa pensi del  dialogo tra le varie religioni? ( impossibile, pericoloso,  utile, necessario?…)
  • Cosa pensi della visione di Don Orione nel suo amore a Dio, alla chiesa e ai poveri?
  • Nel nostro piccolo, cosa possiamo fare per costruire “ponti” con i “lontani” che ci stanno… vicini?

One comment

  1. UN DELITTO PERFETTO

    Chiesi agli uomini: “Che cosa state portando avvolto in quella coperta, fratelli?”.
    Mi risposero: “Portiamo un corpo morto, fratello”.
    Chiesi: “E’ stato ucciso o è morto di morte naturale?”.
    “E’ una domanda difficile, fratello! Ha tutta l’aria di essere stato un assassinio”, mi risposero.
    “Com’è stato ucciso quest’uomo, con un coltello o una pallottola, fratelli?”, chiesi.
    “Non è stato né un coltello né una pallottola. Si è trattato di un delitto perfetto, un delitto che non lascia tracce”.
    “Ma allora come è stato ucciso quest’uomo?”, insistetti, ed essi mi risposero con calma: “Quest’uomo E’ STATO UCCISO DALLA FAME, fratello”.

    JOSUE’ DE CASTRO

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