CARI AMICI,

AL “TEOLOGICO DON ORIONE”       DI ROMA “LECTIO DIVINA” CON  5 “PICCOLI–GRANDI” PERSONAGGI BIBLICI:

  1. MARTEDI 23 FEBBRAIO: AMOS
  2. MARTEDI 2 MARZO: GIONA
  3. MERCOLEDI 10 MARZO: RUT
  4. MERCOLEDI 17 MARZO: OSEA
  5. MERCOLEDI 24 MARZO:  IL SERVO DI DIO

 

PREPARATI ALL’INCONTRO CON IL TUO DIO! 

IL PROFETA  AMOS  – Libera rielaborazione     

( Amos 1,1ss;  Sl. 8, 3ss; Sl. 103, 13; Isaia 58,9s)

  •  QUALE RICCHEZZA?  La situazione è sotto gli occhi di tutti. Pochi ricchi continuano a sperperare ingenti somme di denaro mentre molti poveri non sanno come sfamare i loro bambini. Tutto ciò è inammissibile davanti agli uomini e davanti a Dio. Ma  dobbiamo chiederci  se noi che abbiamo fremiti di santo sdegno contro queste ingiustizie, abbiamo uno stile di vita sobrio o rischiamo di desiderare quello che deploriamo negli altri. A quale ricchezza aspiriamo?  Per essere un pò provocante… la vorresti una Ferrari? Ci colleghiamo in diretta con AMOS, uno dei più antichi Profeti d’Israele. Che, SU QUESTO TEMA,  ha parole forti e indicazioni preziose anche  per noi, oggi.
  • HO PASSATO LUNGHI ANNI della mia vita  a pascolare il gregge. Mestiere duro e socialmente poco apprezzato. Ma tranquillo e lontano dagli intrighi dei potenti. Pregavo come potevo. Di giorno,  ringraziando  il Creatore per l’erba dei prati e l’acqua dei pozzi.  Di notte, contemplandolo nella silente bellezza di un cielo stellato.
  • Se guardo il tuo cielo, opera delle tue mani,  la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa e’ l’uomo perché te ne ricordi ?
  • Cercavo di  custodire pensieri e  parole  che il Signore mi metteva in cuore.
  • PAROLE DI AMOS, che era PECORAIO di Tekòa, il quale ebbe  visioni riguardo a Israele,  due anni prima  del terremoto.
  • Peccatore come tutti, mi sentivo indegno delle confidenze  che Dio cominciava a farmi sul mio popolo:
  • Hanno disprezzato la legge del Signore; il fuoco  divorerà i palazzi di Gerusalemme.
  • Anche i nostri fratelli del regno di Israele, non erano messi  meglio di noi. Senza alcuna pietà  verso i poveri.
  • HANNO VENDUTO  il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali;
  • Sembravano aver perso ogni senso morale:
  • PADRE E FIGLIO vanno dalla stessa ragazza, profanando così il mio santo nome.
  • Eppure tutti conoscevamo  quanto il Signore aveva fatto per noi.
  • IO VI HO FATTO USCIRE dal paese di Egitto e vi ho condotti per quarant’anni nel deserto. Non è forse così, o Israeliti?
  • Avremmo dovuto chiedere  perdono e cambiare vita. No. La gente si illudeva che bastassero monotone preghiere e  qualche pellegrinaggio ai vari santuari.
  • Andate pure a BETEL  e peccate! A GALGALA e peccate ancora di più!
  • Era urgente far capire quanto fosse pericolosa  una  religiosità che  cerca di conciliare culto e ingiustizia …Preghiera e immoralità. Nulla di più detestabile agli occhi di Dio:
  •   IO DETESTO, respingo le vostre feste e non gradisco le vostre riunioni; Lontano da me il frastuono dei tuoi canti: il suono delle tue arpe non posso sentirlo!
  • Una forza irresistibile mi spingeva a  denunciare l’incoerenza tra le pratiche religiose e la vita quotidiana.
  • RUGGISCE  il leone: chi mai non trema? IL SIGNORE Dio ha parlato: chi può non profetare?
  • Il Signore voleva servirsi di me  per difendere i  poveri dai soprusi dei potenti:
  • Adunatevi sui monti di Samaria e osservate quanti disordini sono in essa. Violenza e rapina accumulano nei loro palazzi.
  • MENTRE TANTI POVERI non disponevano nemmeno di un rifugio per la notte,  i benestanti potevano contare su  lussuose dimore. E per tutte le stagioni. Ma ancora per poco, mi confidava il Signore:  
  • DEMOLIRO’ la casa d’inverno insieme con  la  sua CASA D’ESTATE e andranno in rovina le case d’avorio e scompariranno i grandi palazzi.  
  • E poi bisognava smettere di  vivere il riposo settimanale,  con il pensiero rivolto ai  guadagni del giorno dopo:
  • Quando sarà passato  il SABATO, perché si possa smerciare il frumento, usando bilance false, per COMPRARE IL POVERO per un paio di sandali?
  • Cercavo di far capire che non e’ giusto costruire la propria ricchezza sulla pelle dei poveri. Non rende. Alla fine il male si ritorce contro chi lo compie.
  • VOI CHE AVETE COSTRUITO case in pietra squadrata, non le abiterete; vigne deliziose avete piantato, ma non ne berrete il vino. 
  • L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA,  in particolare,   lasciava molto a desiderare. I giudici accettavano ben volentieri le  “bustarelle” dei ricchi. Per i poveri,  neanche uno  sguardo.
  • Essi sono oppressori del giusto, incettatori di ricompense e respingono i poveri nel tribunale.
  • MOLTE DONNE DI ALTO RANGO, avevano perso ogni pudore. Sentivo il dovere di denunciarne i costumi scandalosi. Senza mezzi termini:
  • ASCOLTATE  queste parole, o vacche di Basàn, che siete sul monte di Samaria, che opprimete i deboli, schiacciate i poveri e dite ai vostri mariti: Porta qua, beviamo!
  • La gente  aveva un solo desiderio: DIVERTIRSI ad ogni costo. Pur di non pensare.
  • GUAI AGLI SPENSIERATI di Sion. Essi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge.  Canterellano al suono dell’arpa, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
  • Non mancava, certo,  la brava gente, onesta e timorata di Dio. Ma,  in un ambiente così refrattario a certi valori, non sapeva cosa fare e cosa dire. Rimaneva sconcertata.
  • Perciò il prudente in questo tempo tacerà, perché sarà un tempo di sventura.
  • IL SIGNORE MI MOSTRAVA, in sogno, scene terrificanti di carestie, guerre, case incendiate. Il pericolo era imminente. Forse io stesso dovevo  cambiare metodo.  Finora avevo parlato delle esigenze di Dio ai miei fratelli: non ero stato ascoltato. Avevo  denunciato i loro peccati.  Invano. Compresi che era giunto il momento  di  cominciare a pregare  per loro.
  • “SIGNORE DIO, desisti,  perdona, come potrà resistere Giacobbe? E’ TANTO PICCOLO”. Il Signore,  impietositosi, promise di ascoltarmi:  Questo non avverrà”  
  • UN GIORNO MI RECAI A BETEL, il  Santuario principale del paese.  Speravo che almeno i sacerdoti addetti al culto avrebbero compreso. Quale delusione  nel rendermi  conto che  mi reputavano un nemico pericoloso.  Il loro capo mi scacciò in malo modo:
  • “VATTENE, VEGGENTE, ritirati  verso il paese di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai  profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il  santuario del re ed è il tempio del regno”.
  • TEMEVA LA CONCORRENZA. Mi fece tanta pena. Per me fare il profeta,  non era un mestiere per sopravvivere. Era una Vocazione dall’alto.  Il pane,  da anni, me lo guadagnavo in altro modo:
  • NON ERO PROFETA NE’ FIGLIO DI PROFETA; ero un PASTORE e raccoglitore di sicomori…Il Signore mi prese  di dietro al bestiame e il Signore mi disse:  Và, profetizza al mio popolo, Israele.
  • Avevo dovuto obbedire a Dio e basta. La stessa cosa avrebbe dovuto fare lui. Il tempo si era fatto breve. Per lui e per tutti.
  • TU MORIRAI in terra immonda e Israele sarà deportato in esilio lontano dalla sua  terra
  • Mi venivano alla mente strane immagini  di  cesti pieni di frutta matura. Quasi fosse il tempo della raccolta. Un  silenzio minaccioso  incombeva su  tutto il popolo
  • CAMBIERO LE VOSTRE FESTE IN LUTTO e tutti i vostri canti in lamento… SILENZIO!  
  • Mi colpì quest’ultima parola. Non sapevo come interpretarla. Il Signore aggiunse:
  •  Ecco, verranno giorni in cui MANDERO’ LA FAME nel paese, non fame di pane, né sete di acqua, ma d’ascoltare la parola del Signore.
  • La gente, delusa da falsi ideali, sarebbe andata finalmente  in cerca della Parola che salva. Inutilmente.
  • ANDRANNO ERRANDO da un mare all’altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno.
  • IL SILENZIO DI DIO.  Motivo di intima sofferenza per i buoni.  Per tutti,  invito a   ritornare a Lui  con  cuore  sincero. Per rendergli conto della nostra vita, in un incontro finale e decisivo.
  • PREPARATI ALL’INCONTRO CON IL TUO DIO, O ISRAELE.
  • La mia missione sembrava condensarsi in questo appello pressante: preparare  l’incontro con Dio. Riscoprirne  il  volto di  Padre, per abbandonarsi,   con filiale confidenza,  alla sua misericordia
  • COME UN PADRE HA PIETA’dei suoi figli,  così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
  • Ma  ascoltarne anche la voce  esigente in difesa dei suoi figli:
  • SE TOGLIERAI  di mezzo a te l’oppressione,  il puntare il dito e il parlare empio,  se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce.
  •  C’è fede e fede. Solo quella che apre il cuore  all’ascolto di   Dio e alle necessità dei  fratelli, E’ FEDE VERA. CAMBIA LA VITA.
  • PREPÀRATI ALL’INCONTRO CON IL TUO DIO, !

Amos, il pecoraio di Tekoa

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DON ORIONE

  • LA GRAZIA D’ESSER NATO POVERO. Fra le grazie che il Signor mi ha fatto, ho avuto quella di essere nato povero. I miei hanno sempre lavorato per poter mangiare. Non ci mancò mai il pane: ma si faceva, una volta al giorno, la polenta; (1938) 
  • QUANDO I RAGAZZI MI PORTAVANO DEI TOZZI DI PANE… Quei tempi erano veramente eroici, tempi di fame e di estrema miseria; tanto che i ragazzi dell’Oratorio portavano qualche tozzo di pane per sfamare quel povero chierico. Allora era fiamma la vita del cuore, ed erano giorni grandi, giorni di fame, giorni di fede, e la fede era fiamma di carità e di amore a Dio. Mai più come quei giorni,; giorni eroici quando i ragazzi dell’Oratorio, vedendo che si pativa la fame, mi portavano dei tozzi di pane da mangiare Par. XI, 165
  • SL 48  LE RICCHEZZE SONO UN NULLA Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio abitanti del mondo, voi nobili e gente del popolo,ricchi e poveri insieme. La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza; Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare per vivere senza fine, e non vedere la tomba. Vedrà morire i sapienti; lo stolto e l’insensato periranno insieme e lasceranno ad altri le loro ricchezze. Il sepolcro sarà  loro casa per sempre, loro dimora per tutte le generazioni,eppure hanno dato il loro nome alla terra.  MA L’UOMO NELLA PROSPERITÀ NON COMPRENDE, È COME GLI ANIMALI CHE PERISCONO.
  • BOCELLI I BELIEVE  One day I’ll hear  The laugh of children In a world where war has been banned.One day I’ll see Men of all colours Sharing words of love and devotion. Stand up and feel The Holy Spirit Find the power of your faith. Open your heart To those who need you  In the name of love and devotion. Yes, I believe. I believe in the people Of all nations To join and to care For love. I believe in a world Where light will guide us  And giving our love       We’ll make heaven on earth.  I BELIEVE!
  •  RISONANZE PERSONALI  
  • Cosa ti  colpisce  del Profeta Amos?
  • Come giudichi la sua franchezza nel denunciare il male? 
  • Sarebbe opportuno  usare lo stesso metodo anche oggi o conviene essere più sfumati?
  • Secondo te, la fede cambia la vita o no?  _______________________donalesiani@gmail.com

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