• SGRIDATE COME RAFFICHE DI VENTO.  E POI… AMORE !!!
  • PUNIRE O ABBOZZARE? Questo è il dilemma… La vita di un genitore è tutta qui, in questa scelta quotidiana: nel dosaggio delicato, quasi da farmacista, tra la severità e l’indulgenza, tra la protezione e la punizione. Non è facile scegliere. Anche per chi, come me, si è convinto da tempo che ai figli i «no» facciano bene. Ci sono volte che hai paura, … Più che mai quando ti trovi di fronte a un ragazzo che, per sua indole, sembra più disposto a spezzarsi che a lasciarsi piegare. La mente ti dice: sii inflessibile. Ma il cuore sanguina nel vedere la sofferenza di chi, a quella età, è spasmodicamente impegnato in un gioco di “mosca cieca” con la vita per formarsi un’identità, ed è angosciato dal rischio di non farcela. Certe volte ti fanno rabbia. Sembra che non sia più rimasto neanche uno spiraglio aperto per comunicare e farsi ascoltare, nessuna via di accesso per entrare nel loro essere, che non molti mesi fa ancora si abbandonava completamente tra le tue braccia, e ti si arrampicava sulle spalle per vedere il mondo dalla tua altezza. NON LI RICONOSCI PIÙ. STRANIERI IN CASA. Così spaventati e insieme incantati da ciò che gli succede da aver vergogna di parlarne; una disperazione che dissimulano con L’ORGOGLIO, METTENDO IL MUSO E TOGLIENDOTI IL SALUTO. È in momenti come questi che si comprende quanto inadeguato sia il modello educativo premio/punizione, se applicato alla specie umana. FUNZIONA CON UN CANE, NON CON UN FIGLIO. Nessun ragazzo seguirà un consiglio SE NON SI SENTE AMATO senza condizioni dall’educatore che glielo sta dando. Specialmente quando riguarda il rendimento scolastico, vera e propria dannazione nel rapporto genitori-figli. Andar bene a scuola è importante. Ma non è l’unica cosa che conti, non al rischio di perdere di vista l’essenziale. Diceva NATALIA GINZBURG: «Non dobbiamo lasciarci prendere, noi genitori, dal panico dell’insuccesso. I NOSTRI RIMPROVERI DEVONO ESSERE COME RAFFICHE DI VENTO O DI TEMPORALE: VIOLENTI, MA SUBITO DIMENTICATI.    I nostri figli, noi siamo là per consolarli, se un insuccesso li ha addolorati;  Siamo anche là per fargli abbassare la cresta, se un successo li ha insuperbiti. Quello che deve starci a cuore, nell’educazione, è che nei nostri figli non venga mai meno L’AMORE ALLA VITA, NÉ SIA OPPRESSO DALLA PAURA DI VIVERE».   È QUESTO CHE CONTA. VIENI QUA, DAMMI UN BACIO.
  • Cari amici, ho ricevuto da… uno di voi (che ringrazio di cuore!)  QUESTA …SPLENDIDA PAGINA su un TEMA tanto delicato e difficile! Che ne dite?____________________________________donalesiani@gmail.c0m

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