INTERVISTA  A LIGABUE:                                                                                     «IL MIO DIO SI SENTE SOLO COME NOI»                                                  Luciano Ligabue – Maurizio Bresciani

  • DAL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO 15 GIORNI FA all’uscita, il nuovo album è appena sceso al terzo.

  • DEDICATO A NOI col suo mega tour nei palasport è già sulla rampa di lancio dell’Arena di Verona dove da domani darà pieno compimento al suo stesso titolo. Dopo aver fatto «URLARE CONTRO IL CIELO» DI MILANO E ROMA CENTOMILA FANS LIGABUE TORNA SULLE AMATE SCENE

  • OLTRE AI SUOI 30 ANNI DI SUCCESSI, suonerà dal vivo tutti i nuovi 11 inediti accompagnato dal suo fedele “Gruppo” «Il concerto per me è un po’ il centro di tutto – ci spiega -. Non c’è niente di comparabile a questa esperienza perché non è tanto quello che faccio io, ma è quello a cui assisto. Ed è una delle cose che nel tempo mi hanno costretto, tra l’altro, a usare il gobbo sul palco perché mi concentro sulle facce delle persone e rischio di perdere il filo dei testi. Vengo rapito dal tipo di emozione vissuta da chi ho davanti, di partecipazione e, a volte, anche di trasfigurazione.

  • COSA RAPPRESENTA L’INCONTRO CON IL PUBBLICO?

Per me il concerto è il massimo privilegio. Da tempo posso contare su musicisti bravissimi, tecnici straordinari e, appunto, UN PUBBLICO CHE VIENE A FESTEGGIARMI. Sono l’ospite d’onore di una festa in cui il mio unico compito è offrire una buona performance. Ma quello della prestazione è un tipo di ansia che non mi pesa più di tanto, anche se penso che tutto è ormai immortalato attimo per attimo dai telefonini e dalle telecamere. MA TUTTO CIÒ È UN PRIVILEGIO CHE MI GODO SEMPRE PIÙ FINO IN FONDO.

  • COS’HA PROVATO A LAVORARE CON SUO FIGLIO? Da un lato ho vissuto questa esperienza professionalmente, trovando un tipo di comunicazione “altra” perché con la musica si comunica senza le parole. Credo che Lenny non abbia mai avuto tante informazioni su di me come in questa occasione.  E’ stata una grande esperienza, UN DIALOGO SPECIALE.

  • TEMA DI FONDO DEL DISCO. Sì, il bisogno di appartenenza è richiamato anche dal titolo dell’album, DEDICATO A NOI.                Tenendo presente che ognuno è unico, è importante tornare a mettere al centro alcune PRIORITÀ IN QUESTA FASE DI EMERGENZA SOCIALE E UMANITARIA UNIVERSALE.

  • UNA DRAMMATICA ISTANTANEA di questi giorni che l’ha indotta a scrivere il brano CHISSÀ SE DIO SI SENTE SOLO? Il pezzo nasceva come un ELENCO DI PAURE. Stiamo vivendo un inizio di decennio terribile fra pandemia, guerra in Ucraina il surriscaldamento globale, le migrazioni,  i femminicidi.

  • TUTTO QUESTO PRODUCE UN AUMENTO DELLE PAURE, che sono spesso l’una l’opposto dell‘altra. La Paura di essere come gli altri ma anche di non essere come gli altri.  LA PAURA CHE NON ESISTA DIO E LA PAURA CHE CI SIA.

  • QUESTO COSA GENERA SECONDO LEI? Il primo risultato è che la paura ci rende ancora più soli. Così, pensando a una umanizzazione di Dio, mi è venuto di colpo il dubbio: CHISSÀ SE DIO SI SENTE SOLO?  Un pò abbandonato da noi. Nella vita ho provato a umanizzare la figura di DIO,  avvicinarmelo un pò.  E’ una mia esigenza spirituale

  • DA CREDENTE? NON POSSO NON SENTIRMI CREDENTE. mi porto dietro un profondo bisogno spirituale e non ho mai pensato che LA VITA SIA TUTTA SOLTANTO QUI. Ho avuto un problema a identificarmi a volte con la nostra religione che, secondo la mia opinione, mette troppo al centro il dolore. Da bambino soffrivo queste rappresentazioni. Percepivo il bisogno che si enfatizzasse di più LA GIOIA DELLA VITA. E mi turbava che il simbolo del cristianesimo sia un…ragazzo di 33 anni crocefisso. MA RESTO CATTOLICO. E SONO ANDATO ALL’INVITO DEL PAPA agli artisti alla CAPPELLA SISTINA…

  • RISONANZE: più che una INTERVISTA mi sembra una… “CONFESSIONE”…BELLA DAVVERO… Che ne dite, amici? dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *