«LA MIA PARROCCHIA?    È LA STAZIONE»                      Enrico Lenzi venerdì 19 aprile 2024

A Foligno l’incontro dei cappellani delle ferrovie.           Parla D. Renzo Beghini: solo domenica nella mia “chiesa” sono passate oltre 20mila persone

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  • «Solo domenica scorsa nella mia “parrocchia” sono passate oltre 20mila persone». Sorride Renzo Beghini parlando del luogo dove svolge parte della sua attività pastorale. Non è un grande Santuario, neppure un centro religioso di fama mondiale.

  • Si tratta della stazione ferroviaria di Verona, dove don Beghini svolge la funzione di cappellano ferroviario. Per molti sarà una novità, ma dopo i porti e gli aeroporti, anche in diverse stazioni ferroviarie italiane (36) esiste una cappella e un cappellano che la gestisce.

  • «Si tratta di un accordo che la Chiesa ha stipulato con le Ferrovie italiane (Rfi) e Grandi stazioni italiane.     In molti casi, come a Verona, ad aprire, curare e chiudere la cappella in stazione È IL PERSONALE FERROVIARIO

  • Certo pare strano pensare che in una stazione ci si possa fermare  a pregare. «Eppure sono tanti        i passeggeri che nell’attesa di un treno, passano in cappella, che nella mia città è costruita come luogo di preghiera non solo dei cattolici» spiega il cappellano, che sarà questa mattina il moderatore dell’ incontro nazionale dei cappellani delle ferrovie a Foligno.

  • «SARÀ OCCASIONE per condividere le nostre esperienze per questo, «abbiamo chiesto a Domenico Sorrentino di parlarci della figura del beato Toniolo e della democrazia e la partecipazione nella dottrina sociale della Chiesa».

  • COME VIVE la missione un cappellano delle ferrovie? «Potremmo definirlo un luogo “non luogo”, è difficile intravederne la comunità che la compone. Si tratta di un luogo in cui vivono lavoratori con diverse mansioni, ma insieme garantiscono la vita della stazione ferroviaria.

  • A LORO SI RIVOLGE in primo luogo la mia attenzione. Poi ci sono coloro che vivono la stazione ai margini. SONO I SENZA DIMORA». A loro si rivolge l’attenzione nelle grandi occasioni (Natale e Pasqua), coinvolgendoli nei momenti di festa e di preghiera. A Verona c’è anche un deposito ferroviario «dove ogni Natale ci rechiamo col Vescovo per celebrare la Messa.

  • I LAVORATORI STESSI, hanno dato vita a UN CORO PER ANIMARE LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Don Beghini ammette che per questa pastorale occorre anche una buona dose di creatività, per la particolarità della comunità di lavoro. Un esperienza, quella del contatto con il mondo del lavoro, «CHE CONSIGLIO ANCHE AI SEMINARISTI DI VERONa, di cui sono uno dei docenti. L’ambiente del lavoro è impegnativo e formativo allo stesso tempo.  Un ambiente “adulto”, dove esistono anche leggi non scritte nelle relazioni e una vita reale». Esperienze che    il  convegno dei cappellani ferroviari cercherà    di condividere anche PER I FUTURI SACERDOTI.

+++RISONANZE… quante volte nei miei viaggi per  visite ai confratelli… ho vissuto questi momenti di pausa e di preghiera...tante volte proprio a …FOLIGNO …    Ne ringrazio il Signore.  E a voi è mai capitato, amici? dv 3338890862 sito: www.donvincenzoalesiani.it.

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